Silvio Orlando: "Il Morlacchi è la ciliegina sulla torta di ogni tournée"

PERUGIA – Quello dell’apertura della stagione del Morlacchi è un giorno atteso, importante non solo per i perugini. Quest’anno a dire il vero c’è anche l’aggiunta della curiosità di vedere a che punto sono gli interventi che renderanno il teatro ancora più bello e attraente. Stasera, 29 ottobre, prima dello spettacolo, il sindaco Andrea Romizi e Brunello Cucinelli che finanziariamente sostiene i lavori, faranno il punto della situazione e indicheranno quando l’operazione-restauro avrà termine.

Dunque siamo arrivati  all’apertura del sipario affidata a una super coppia: Lucia Calamaro-Silvio Orlando. E proprio l’attore napoletano, nell’intervista che ci ha rilasciato per Gruppo Corriere, tesse le lodi del teatro perugino: “Il Morlacchi è una certezza, un approdo sicuro. Un contesto aperto, permeabile che dialoga con la gente e con l’Università, la definirei la ciliegina sulla torta della tournée”. E poi ci ha anche introdotto nei contenuti del testo della regista, drammaturga e attrice romana di “Si nota all’imbrunire” (al Morlacchi fino a domenica 3 novembre).

Silvio Orlando

“E’ uno spettacolo che esalta il teatro. E’  l’espressione di tutto quello che uno può pensare debba accadere sul palcoscenico. Il pubblico ascolta tanto, si diverte molto e si commuove persino. Tre ingredienti essenziali per poter dire che si tratta di una messinscena partecipata dove lo spettatore è davvero il sesto attore in scena”.

Divertente il racconto del suo approccio con il testo della Calamaro: “Ho pensato, cos’è questa roba? Lucia  è un fiume in piena, poi ritirandosi le acque, tutto rientra negli argini  e si arriva al momento della semina e della fertilità, tipo limo del Nilo. Confesso che la prima lettura non è stata semplice. Dall’altro lato ti affascina il suo lirismo che al tempo stesso è anche molto concreto e aderente al linguaggio di oggi. E’ questo, va detto, è una ossessione del teatro contemporaneo: trovare linguaggi e contesti aderenti al contemporaneo”.

Interessante conoscere cosa a livello personale ha suggerito il personaggio che Orlando interpreta e cosa lui stesso gli ha dato.

“Credo che il lavoro dell’attore debba essere fatto in profondità. Per quanto mi riguarda soprattutto a questo punto del mio vissuto e della mia carriera devo acchiappare un pezzo della mia anima e portarlo in scena. Per quanto riguarda la solitudine, il tema centrale di questa messinscena declinato in vari modi, può essere un’opportunità per chi, come nel mio caso, difficilmente resta isolato per motivi oggettivi. La mattina, spesso, mi succede. La solitudine può assumere contorni meravigliosi per la sua forma insinuante. Potrei definirla un attraente vortice dentro il quale basti a te stesso fino a sentirti potente. Potrei definirla l’autarchia dell’essere, ti senti persino sexy. E’ un po’ l’effetto illusorio dell’anoressia rispetto al cibo. Poi, è evidente, questo non basta”. Solitudine, solitamente, fa venire in mente gli anziani, a prima vista i più esposti. Ma il fenomeno riguarda anche i giovani: “La solitudine è sempre anche sttaa dei giovani – spiega Orlando – fin da quando si affronta l’adolescenza. Certo oggi i segnali che arrivano dall’esterno sono sempre più cupi, privi di prospettive e futuro anche se devo dire che quando ero ragazzo non è che ce ne fossero molti in senso contrario di segnali; stentavo a individuare tutte queste magnifiche sorti e progressive: c’erano l’eroina, la crisi, Chernobyl… Forse c’era, questo sì, una dimensione collettiva che aiutava”.

Inevitabile l’apertura della parentesi calcistica sul Napoli dopo il record di gol di Mertens che ha superato Maradona…”I due non sono paragonabili. Prima di tutto perché Maradona i suoi gol li ha fatti in quattro anni e in un’altra epoca; e poi perché Maradona personifica il Sud e Mertens benché ce la metta tutta fa un po’ fatica a comprendere questa terra che è follia, incongruenza, genialità. Pertanto  Dries Mertens  si farà anche  chiamare Ciro, ma non potrà mai essere un uomo del Sud”.

Nel cast al fianco di Silvio Orlando, Vincenzo Nemolato, Roberto Nobile, Alice Redini e Maria Laura Rondanini. Le scene sono di Roberto Crea, i costumi di Ornella e Marina Campanale e le luci di Umile Vainieri.
Peraltro, cosa che potrebbe interessare i lettori di Vicoumbria.it,  giovedì 31 ottobre, alle 17,30, al Morlacchi, Silvio Orlando e la Compagnia, partecipano all’incontro con il pubblico tenuto da Alessandro Tinterri, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo e di Storia e Critica del Cinema dell’Università degli Studi di Perugia.
Anche questo un modo che fa del Morlacchi la casa di chi ama il teatro.
 
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Info
Si nota all’imbrunire è il frutto della coproduzione Stabile dell’Umbria-Cardellino non solo inaugurerà stasera la stagione del Morlacchi ma anche quella del teatro Luca Ronconi di Gubbio lunedì 4 novembre e quella del Comunale di Todi, martedì 5 novembre.  Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita.

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