Sulle rive del Trasimeno il patto di ferro per pescare bene tra i fondi Next Generation-Recovery Plan

TRASIMENO – Gli otto Comuni del Trasimeno, Perugia, Corciano, Deruta,  Torgiano. Qui vive un terzo degli umbri. In più l’Università di Perugia. Insieme con un intento: elaborare progetti  per ottenere risorse dai fondi strutturali del Next Generation EU-Recovery Plan.

Dopo la presentazione dell’intero pacchetto a Pretola, avvenuta un mese fa, questa mattina a Panicale, in Piazza Masolino sono state gettate le basi per nuove occasioni di sviluppo e crescita sostenibile.  

“In questa intensa opera di progettazione – ha infatti spiegato il presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno Giulio Cherubini – abbiamo riscoperto quanto fossero collegati e complementari i bisogni delle nostre comunità, quotidianamente interconnesse per servizi e attività. Abbiamo presentato alla Regione Umbria i progetti messi a punto, sulla base di una lettura condivisa delle criticità e grazie al fondamentale lavoro e ruolo di impulso e orientamento dell’Università, con il Magnifico Rettore direttamente impegnato a sostenere questo percorso”. 

L’intero dossier comprende numerosi interventi che hanno come comune denominatore lo sviluppo del territorio e dei servizi alla comunità. Si va dalla digitalizzazione e utilizzo delle più moderne tecnologie nei diversi campi, alla realizzazione di azioni di economia circolare e sostenibilità ambientale, passando per interventi a favore della mobilità sostenibile e per ridefinire i servizi legati al sociale e alla salute, alla luce anche degli effetti provocati dalla pandemia.

In particolare per l’area del Trasimeno sono quattro i filoni di intervento.

TRASIMENO

Il progetto per la gestione ottimale delle risorse idriche e la stabilizzazione dei livelli del Trasimeno prevede di attingere acqua (circa 15 milioni di metri cubi all’anno) dalla diga sul Chiascio di Valfabbrica, per risolvere il secolare problema della carenza idrica e delle oscillazioni di livello del bacino lacustre. 

MOBILITA’

C’è poi il progetto di mobilità innovativa e sostenibile che prevede da una parte il collegamento diretto del Trasimeno Sud con il capoluogo tramite il Bus Rapid Transit e dall’altra la connessione del trasporto pubblico di tutto il Trasimeno con Corciano e Perugia. 

SANITA’

Il progetto dedicato al nuovo Distretto del Trasimeno disegna e definisce invece i futuri servizi socio-sanitari distrettuali che mirano ad entrare in maggiore continuità operativa con il Distretto e la medicina ospedaliera di Perugia.

INNOVAZIONE TECNOLOGICA

Infine, con il progetto “Umbria twin”, si punta alla digitalizzazione dei servizi anche in funzione di promozione del territorio, riconoscendo un ruolo chiave al nuovo soggetto di raccordo pubblico-privato (DMO – destination management organization), che da DMO del Trasimeno diventa DMO Trasimeno-Perugia. 

“Lo sforzo che abbiamo fatto – ha dichiarato Romizi – è in controtendenza rispetto al passato, quando tra i territori c’era diffidenza e distanza. Questa è un’occasione di cambio di paradigma e di profonda riflessione”. “Questi progetti non sono una lista della spesa – sono state le parole di Betti – ma un programma di governo, che resta a disposizione dei cittadini e di chi verrà dopo di noi”.

Soddisfatti per il lavoro di squadra e per aver immaginato insieme il futuro in un periodo medio-lungo di quest’area vastai sindaci del Trasimeno: Fausto Risini di Città della Pieve, Matteo Burico di Castiglione del Lago, Giacomo Chiodini di Magione, Sandro Pasquali di Passignano, Riccardo Bardelli di Paciano, Roberto Ferricelli di Piegaro e Maria Elena Minciaroni di Tuoro e Giulio Cherubini Panicale. 

“Così mettiamo in moto una crescita circolare – ha concluso il magnifico rettore Maurizio Oliviero -. E’ un evento da segnare sul calendario. Competenza, coesione e visione d’insieme sono le parole d’ordine che caratterizzano questa operazione”.

Nella stessa giornata il presidente Cherubini ha anche presentato il “Manifesto di intenti per uno sviluppo economico più sostenibile”, promosso dall’Unione dei Comuni del Trasimeno con il sostegno del progetto europeo Liverur.

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