Terni riparte con la musica e Visioninmusica anticipa la stagione concertistica in estate

TERNI – Terni si scuote anche da un punto di vista delle nuove prospettive legate agli spettacoli e alla cultura e mentre il vicesindaco e assessore alla cultura Andrea Giuli sta negoziando con i maggiorenti di Umbria Jazz per una ipotesi di minifestival da svolgersi a settembre, Visioninmusica anticipa all’estate con una rassegna inedita, la programmazione della stagione concertistica che prima della pandemia si svolgeva tradizionalmente tra l’autunno e l’inverno. Ripartenza, dunque. Al netto delle circa novecento sedute dell’anfiteatro Fausto per un totale che oscilla tra i 400 e 460 posti, la Fondazione Cassa di risparmio di Terni celebrerà il 30 giugno con Tosca e il suo nuovo progetto, la fase di passaggio – si spera definitivo – dai rigori della pandemia ad una ritrovata serenità, pur non completa, ma almeno quale prospettiva vicina, sempre più vicina.

Si riparte quindi a chiudere e superare, per sempre, lunghi mesi in cui è stato difficile scorgere la luce in fondo al tunnel, in cui l’intero comparto della cultura e degli spettacoli hanno subito una gravissima crisi da cui sarà difficoltoso riprendersi e che ha lasciato molte “vittime” sul campo, artisti e musicisti che, scoraggiati da una situazione finanziaria sempre più grave, hanno deciso di mollare e infine di cambiare mestiere. Visioninmusica, per l’occasione rispolvera l’antica progettualità che ne ha contraddistinto i tratti di una rassegna di qualità e alla ricerca del tempo perduto – come direbbe Proust – ripropone le sue qualità seduttive con un programma estivo che si amplia nel tempo e nello spazio e che parte da Django Reinhardt, precursore dello gipsy e reinventore del jazz europeo tra gli anni 40 e 50, sino alla genialità di un giovanissimo chitarrista, talento puro, che supera in velocità di esecuzione, con una tecnica di tapping tutta sua, qualsiasi ipotetica immaginazione. Si riparte dunque con i concerti live tra cui il quartetto di Stefano Di Battista e l’Orchestra Magna (tutta umbra), dopo tanto streaming che rimane comunque esperimento interessante che avrà seguito con altre modalità e in altre circostanze, ma che ha aperto una via nuova alla fruizione della musica. Per fornire un segno tangibile di disponibilità a favorire la ripartenza, il Comune di Terni fa quel che può alla luce delle risorse disponibili al momento e nell’intento di fornire dinamismo al settore anche nell’ottica dell’attrattività turistica. Per ora, quindi, metterà a diposizione di Silvia Alunni e di “Visioni” quattro giorni di utilizzo dell’anfiteatro Fausto a titolo gratuito. E si tenterà – come hanno ricordato il sindaco Latini e il vice Giuli – di riattivare una città e un comprensorio in fermento per l’arrivo dell’estate con una serie di eventi tra Sant’Erasmo (Suoni Controvento), Cesi, Collescipoli (con Luciano Vanni forse assente per altri impegni), con Carsulae, l’Hermans Festival e il Piediluco Festival.  Detto che l’evento di Tosca e del suo “Morabeza” che svela l’interesse della cantante per i ritmi e il calore della musica latinoamericana in un dialogo con i suoi musicisti, è privato e riservato agli ospiti della Fondazione Carit e che solo una parte dei biglietti sarà riservata la pubblico pagante, il presidente della Fondazione, Luigi Carlini, si dice soddisfatto di poter tornare all’Anfiteatro che insieme alla Passeggiata, rappresentano i luoghi più significativi della vita associativa dei ternani.

L’edizione estiva di Visioni prenderà il via il 19. Sei performance, con artisti italiani e la cubana-elvetica Yilian Cañizares, articolati in repertori del tutto trasversali: si parte da Giorgio Tirabassi & Hot Club Roma con “Il fulmine a tre dita” (19 giugno), progetto a ispirato al gipsy jazz di Django Reinhardt, tra ironia e malinconia. Si continua con un doppio concerto in occasione della Festa della musica (21 giugno), rispettivamente con i Machine Head Quintet, formazione che fa dialogare il rock con loop, campionamenti ed elettronica, e lOrchestra Magna, ensemble di jazz, funk, reggae, house e latin composto esclusivamente da musicisti umbri. Nella stessa serata sarà presentato il saggio “La storia della disco music” di Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano, che rappresenta uno dei più autorevoli compendi del genere musicale amato da ogni generazione. A seguire (22 giugno), il trio del giovane e geniale palermitano Matteo Mancuso, la cui tecnica esecutiva è oggetto di attenzione dei big della chitarra jazz. Arriva da Cuba, il giorno seguente (23 giugno), la violinista e cantante Yilian Cañizares che con il suo “Resilience Trio” proporrà un tocco di espressività virtuosistica interpretando con la sua voce duttile brani da jazz, classici e afro-cubani. A chiudere la manifestazione (24 giugno) sarà il quartetto del sassofonista Stefano Di Battista con il recente progetto “Morricone stories”, in cui omaggia il compianto Maestro Premio Oscar reinterpretando in chiave jazz alcuni dei temi più famosi e molti altri meno conosciuti che hanno contribuito a sancire il successo di numerosi film.

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