Thermopolium di Pompei rinvenuto nel marzo del 2019 e “riciclato” in tv a dicembre su un documentario già mandato in onda nel 2019 in 50 Paesi

POMPEI – Ha acceso i nostri cuori quasi quanto le candele dell’albero di Natale il thermopolium ritrovato di Pompei nel giorno di Santo Stefano. Paginate di giornali, notiziari tv e radiofonici e perfino un documentario a distanza di 24 ore. Ora però c’è chi vuole vederci chiaro ed è una che ne ha facoltà, visto che si tratta di un esponente del parlamento italiano, Margherita Del Sesto, deputata del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura. La quale ha interrogato il ministro Dario Franceschini rivelando che “il ritrovamento del thermopolium sarebbe avvenuto nel marzo 2019 e non nel dicembre 2020“. E inoltre sottolinea come il documentario Rai sarebbe frutto di un taglia e cuci “di una co-produzione internazionale di cui farebbe parte anche il Parco Archeologico di Pompei, realizzato dalla società francese Gedeon Programmes nel 2019, che è stato trasmesso per la prima volta a marzo 2020 su France 5 e, successivamente, proiettato in più di 50 Paesi in tutto il mondo. Rai Documentari, che non fa parte dell’accordo di co-produzione, lo ha acquistato e attualizzato inserendovi un’anteprima dedicata al ritrovamento del thermopolium. Alla luce dei fatti, ritengo fondamentale – conclude Margherita Del Sesto – che il titolare del Mibact fornisca doverose spiegazioni sui rapporti formalizzati esistenti tra il Parco Archeologico di Pompei, Rai Documentari e Gedeon Programmes“.

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