Un webinar per capire perché il jazz sfugge a qualsiasi definizione con Piano Solo e Vivo Umbria

PERUGIA – Si svolgerà giovedì alle ore 19 il webinar dal titolo “Jazz for Dummies” che consisterà  in un confronto a più voci sulle nuove modalità di vivere la musica, il jazz e la didattica musicale nell’era Covid. La scuola di musica Piano Solo e Vivo Umbria danno vita a questa iniziativa sulla musica che in questo periodo sta subendo una profonda trasformazione. Tanto per fare un esempio nella didattica tutto quello che prima veniva svolto in presenza e di persona, ora viene tutto dirottato sul Web. Di questi cambiamenti epocali e di queste nuove modalità di approccio parliamo con lo stesso direttore di Piano Solo Alessandro Deledda, pianista di jazz dal lungo curriculum e dalle prestigiose partnership.

 

 

Insomma, nella musica così come in molti altri settori tutto sta cambiando…

“Esatto. Per quanto ci riguarda come scuola di musica, la nostra ottica del lavoro a distanza presuppone un cambiamento delle modalità”

Ecco appunto, questo comporta anche un cambiamento anche da un punto di vista dell’approccio, ma anche delle difficoltà. Quali sono queste maggiori difficoltà?

“Per quanto riguarda la nostra scuola, è l’empatia. L’empatia che va oltre la lezione e che arriva sino alla progettazione di nostri eventi e di nostri lavori”

La musica è in qualche modo composta anche di empatia, ad esempio nel jazz se non c’è un interplay, un’interazione tra i componenti di un gruppo, è difficile immaginarlo in maniera diversa. Questo presuppone anche uno sforzo forse immaginare qualcosa di diverso. Pensi che riusciremo a trovare una modalità diversa e nuova?

“Penso che la didattica a distanza sarà una costola futura, stabile, nonostante l’uscita dal Covid, perché comunque inevitabilmente ha insegnato a sopportare e a supportare qualsiasi causa della didattica. E’ ovvio che, come nel nostro caso nel jazz, i laboratori non possono esser eseguiti a distanza per ovvie questioni tecniche. Quindi la didattica a distanza può funzionare se da un punto di vista tecnico si possono affrontare e risolvere delle lacune tecnologiche. Sta di fatto che la musica, quel linguaggio che devi assolutamente vivere direttamente perché è attraverso la musica che si manifestano i sogni dei nostri ragazzi e questi sogni non si possono tramutare da una uno schermo a uno schermo opposto. La nostra scuola è abituata a questo, all’empatia, allo stare insieme, all’aggregazione. Sappiamo che la musica aggregazione oggi non lo è più. Però la didattica a distanza ha anche i suoi vantaggi. Ho notato per esempio che alcune cose sono molto più invasive da un punto di vista della crescita didattica, perché si interpone una distanza tra docente e allievo e mancando l’empatia si va diritti al sodo”.

Quindi è più incisiva da questo punto di vista?

“Sì, perché c’è meno timore da parte dell’allievo nei confronti dell’insegnante. L’insegnante che ti sta davanti e che ti sta guardando lo avverti. Con la didattica a distanza no, quindi molte cose passano più semplicemente nell’acquisizione e quindi nel metabolizzarle”.

 

 

Questo webinar sarà dunque un confronto anche su questi argomenti…

“Si parlerà di questi argomenti e si parlerà dell’interplay con gli insegnanti che si occupano di jazz per la nostra scuola che sono Cesare Vincenti, docente di tromba; Francesco Angeli docente di sassofono e Raffaella Porciatti docente di canto. Faremo questa analisi sulla comunicazione, sull’interplay e inevitabilmente andremo a parare sulle tematiche di un interplay che inevitabilmente è cambiato. Parleremo di jazz con l’intervento di un autorevole musicista, Massimo Nunzi, trombettista, compositore, divulgatore di jazz. E’ anche un autore e ideatore di un format dialogante che si chiama “Jazz istruzione per l’uso” e “Gioca Jazz” rivolto alle famiglie e ai più piccoli”.

Quindi una modalità innovativa di approccio al jazz allargata anche alla relazione stessa tra ragazzi e genitori, vale a dire dalla musica che non rimane soltanto nell’ambito didattico ma che viene vissuta dall’intero nucleo famigliare…

“Questo è un concetto che con la nostra Scuola e con la collaborazione di Vivo Umbria porteremo a compimento in una giornata, per esempio, per i nostri allievi di fascia più piccoli, e Massimo Nunzi, un’autorità nella didattica per bambini, molto gentilmente ha accettato di essere presente a questa nostra chiacchierata. Sarà insomma una chiacchierata sul jazz e sulla musica in generale nel problema attuale delle scuole, dell’insegnamento, delle metodologie per via del Covid”.

 

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