Vent’anni di Santacristina, l’osservatorio teatrale immerso nel verde umbro creato da Luca Ronconi

GUBBIO – Una strada sterrata immersa nel verde delle campagne umbre per arrivare ad un’oasi di libertà. Potrebbe essere l’incipit di una favola, di un racconto avventuroso o, perché no, di un sogno. Invece è un percorso reale, compiuto da decine di attori e attrici negli anni per arrivare al Centro Teatrale Santacristina, nell’Eugubino, la scuola di alta formazione fondata nel 2001 da Luca Ronconi e Roberta Carlotto che la dirige oggi dopo la scomparsa del regista nel 2015.

Il Centro teatrale di Santacristina, nell’Eugubino

Arrivata ai venti anni, per la prima volta la Scuola d’Estate non ospita solo allievi attori. Sono presenti anche i registi Fabio Condemi, Silvia Rigon e Giulia Odetto assieme ai drammaturghi Pier Lorenzo Pisano e Nalini Vidoolah Mootoosamy. Gli interpreti, invece, sono: Catherine Bertoni, Gabriele Brunelli, Giulia Mazzarino, Lorenzo Parrotto, Gabriele Portoghese, Federica Rosellini, Petra Valentini e Isacco Venturini. I tredici giovani professionisti del teatro sono guidati da maestri del calibro di Michela Lucenti, Valter Malosti, Massimo Popolizio, Carmelo Rifici insieme a Giovanni Agosti e Oliviero Ponte di Pino in un percorso di formazione, ricerca e sperimentazione.

In un caldissimo pomeriggio d’agosto si tiene la lezione dell’attore e regista Valter Malosti. Gli artisti propongono prove, letture e interpretazioni che vengono commentate con indicazioni chiave e suggerimenti di modifica. I testi nati in questo clima laboratoriale danno l’impressione di un’ininterrotta fucina creativa per forgiare materia incandescente che spesso tocca la sensibilità dei propri autori, i quali, leggendo quanto scritto, espongono la parte intima e creativa di sé e la mettono a beneficio dei colleghi in un continuo ping-pong emozionale.

Un momento della lezione del maestro Valter Malosti

Accanto alla produzione scritta c’è il non meno duro lavoro fisico e mentale. In particolare uno degli attori si confronta con il XXVI canto dell’Inferno di Dante, dove il sommo poeta riscrive gli ultimi giorni della vita di Ulisse. Ogni indicazione fornita da Malosti, per una miglior restituzione delle terzine, viene immediatamente immagazzinata e fissata dall’allievo.

È sorprendente, in questo senso, osservare quanto veloce deve lavorare il cervello di un attore nel cercare di capire come un certo verso vada interpretato, inserirlo all’interno di un discorso sensato e, infine, distribuirlo in tutto il corpo. Proprio questa, infatti, la direzione in cui Santacristina continua a lavorare. Secondo Carlotto, nel suo dopo Ronconi, il Centro deve essere l’“osservatorio teatrale di quello che sta cambiando in questo paese, tenendo presente la parola come punto di riferimento costante”.

Roberta Carlotto con gli allievi della Scuola d’Estate 2021

Il lavoro del Centro, oltre alla formazione e alla produzione teatrale, realizza anche attività culturali attorno al patrimonio del suo fondatore. In primo luogo si è occupato del ricchissimo archivio curandone la digitalizzazione e il mantenimento. Inoltre, per riflettere attorno alla figura del regista, ha organizzato incontri e convegni a cui ha fatto seguito la pubblicazione di libri, come nel caso di Regia. Parola. Utopia. Il teatro infinito di Luca Ronconi uscito proprio quest’anno.

Dalla sua posizione defilata e isolata, quest’osservatorio continua, stoicamente, la sua variegata attività. Guarda e indica gli astri del firmamento teatrale italiano, cura le giovani nebulose in via di sviluppo e conserva la luce delle stelle, quelle già morte, ma ancora visibili dalla terra.

 

Emanuele Regi

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